logo Amiche ed amici rotariani, Eccoci arrivati al nostro consueto appuntamento mensile, a me molto gradito, perché è l’occasione di parlare direttamente a ciascuno di voi. Il 23 febbraio il nostro Rotary, sebbene non li dimostri, compie ben 109 anni: noi festeggeremo questo evento recandoci, spero numerosi, a Roma presso il Quirinale per ammirare il restauro del Salottino del Don Chisciotte, promosso e realizzato dalla straordinaria azione comune dei tredici distretti italiani. Ma il 23 febbraio è anche la giornata della pace e della comprensione mondiale. Il Rotary è da sempre ambasciatore di pace e la celebrazione di questa giornata vuole essere un appello per tutti i popoli a fraternizzare in un unico grande abbraccio. Oggi più che mai in un mondo afflitto, lacerato da guerre sanguinose e pluriennali, che non risparmiano civili, donne, bambini e persino ospedali, questo impegno risulta assolutamente necessario e ampiamente condiviso. Attualissima, dopo cinquant’anni, l’enciclica Pacem in terris, scritta con intensa partecipazione emotiva da Papa Giovanni XXIII, insuperata esortazione a tutti gli uomini a costruire la pace e a consolidarla: “A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà…”, e ancora “queste nostre parole, che abbiamo voluto dedicare ai problemi che più assillano l’umana famiglia, nel momento presente,…… sono dettate da una profonda aspirazione, che sappiamo comune a tutti gli uomini di buona volontà: il consolidamento della pace nel mondo”. Molto ha fatto e fa il Rotary per promuovere la pace e più in particolare a livello internazionale gli si riconosce il merito di aver in qualche modo promosso nel 1943 la nascita dell’UNESCO con l’organizzazione di un convegno su un progetto di scambi educativi e culturali ed inoltre è possibile ricordare, due anni dopo, la sua partecipazione alla fondazione delle Nazioni Unite, nonché la collaborazione alla stesura della Carta di quella che sarà l’ONU. Questo impegno costituisce la ragione per la quale la nostra grande istituzione partecipa al tavolo di UNESCO, UNICEF, OMS, ECOSOC, nonché alle riunioni del Consiglio d’Europa, della FAO e della Banca Mondiale. Del resto ben due recenti Presidenti internazionali hanno fatto riflessioni profonde sul tema dell’amore e della pace: Kalyan Banerjee con il suo “Conosci te stesso per abbracciare l’umanità” e Sukuji Tanaka con il suo motto “La pace attraverso il servizio”. La pace, dunque, bene supremo e premessa essenziale per l’evoluzione della civiltà, va perseguita con costante impegno ed il Rotary non ha mai smesso né smetterà di occuparsene a tutti i livelli, da quello internazionale a quello di Club. Mi piace proporvi la lettura di due poesie che ben evidenziano l’orrore della guerra in contrapposizione alla bellezza della pace:   VEGLIA (G. Ungaretti)                    Cima quattro il 13 dicembre 1915   Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata nel mio silenzio ho scritto lettere piene d’amore.   Non sono mai stato tanto attaccato alla vita.   PACE (M. Gandhi)   Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente, fa bagnare chi vive nel fango. Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare. Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce. Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare. Scopri l’amore, e fallo conoscere al mondo.    Vi abbraccio tutti con il consueto affetto.  Renato