Una emozione. Uno straordinario successo di partecipazione e coinvolgimento. Il caminetto di venerdì 28 febbraio, presso la Masseria Antica Lama di Torre Spaccata, sul tema “La morte del gallo combattente” ha consentito ai numerosi presenti di vivere una straordinaria serata di musica e poesia, ma anche di riflessione e di amicizia. Grazie ai versi di Angelo Di Summa, ai canti venezuelani eseguiti magistralmente da Massimo Bellomo (voce) e Donato Schena (chitarra), alla lettura dei ragazzi dell’Interact, alla eccezionale regia di Andrea Belfiore. Il commento di un socio: “Serata che ricorderemo”. "Nella laguna del rio Limòn, in Guajira, il gallo combatteva fino a morire, celebrando un rito di lotta, di sangue e di destino perdente: lo stesso di chi sulla vittoria di quel gallo aveva scommesso i pochi spiccioli e tutta la speranza della sua vita di miseria e ora illude la disperazione di un domani senza futuro affidandola a un bottiglia di pessimo rum. È il Venezuela di fine anni ’80, nei luoghi di giungla immacolata degli antichi pirati, eppur già contrad-detti dal puzzo di petrolio e attraversati dai portatori di polvere bianca dalla vicinissima Colombia. È il Venezuela del girone infernale percorso dal poeta pugliese, accompagnato da un Virgilio chiamato Vit-torio, anch’egli poeta di origine pugliese, approdato da anni a Caracas seguendo il suo destino di emigrato. Insieme son venuti qui in Guajira, lasciando la capita-le, dove nella notte, a Sabana Grande, il suono dolce e languido di una quena, il flauto un tempo ricavato dalle ossa dei nemici vinti, contrap-puntava di melanconia un incontro nato sul filo di antiche partenze. Perché questo è anche il Venezuela degli emigrati del nostro Sud. Sud in cerca di Sud, come Vittorio, come tanti altri prima e dopo di lui. È il Venezuela di chi ha affidato alle case di Puglia illusioni affetti e promesse per venire qui da musiù, da straniero, in cerca di futuri, spesso diven-tati riti di oblio consumati in un amplesso criollo alla luna tropicale della pianura. Così l’esperienza nella lagu-na del rio Limòn si fa apologo e, per uno di quei miracoli consentiti solo alla poesia. " Questa la trama offerta ai presenti al “caminetto” di venerdì 28 febbraio, affidata alla generosa e appassionata testimonianza di lettura in prosa e in versi dei ragazzi dell’Interact e sottolineata dalla struggente e splendida colonna sonora di canti della tradizione venezuelana: Pueblos tristes, Maria va…, Las casas de cartón, Pajarillo verde, Barlovento, Canción Carito, Venezuela. Canti protagonisti dalla struggente musicalità dei tropici, che la voce davvero straordinaria di Massimo Bellomo, egli stesso erede di una tradizione di emigrazione in Venezuela, e la magica e magistrale chitarra di Donato Schena hanno restituito a suggestioni incredibili e ricche di sfumature e modu-lazioni d’anima profonde. Il pubblico, coinvolto e consonante, ha seguito con il silenzio dovuto alla sacralità di una celebrazione collettiva di memoria e di passione. Alla fine gli applausi, insistiti e intensi, non hanno avuto nulla di convenzionale e Gracias a la vida è stato il bis concesso da Massimo. Applausi da dedicare coralmente a tutti i protagonisti, giovani e meno giovani, ma anche alla fantasia, alla sensibilità e alla dedizione del conduttore, il socio Andrea Belfiore, titolare anche di una regia attentissima ai particolari di scena e di atmo-sfera, fin dall’accoglienza del pubblico affidata alla proiezione di splendide immagini del Venezuela con il sottofondo di autentici suoni della foresta tropicale del Paese latinoamericano. Ma Andrea ha fatto di più. Con la sua testardaggine gentile è riuscito finanche a rintracciare a Caracas Vittorio, al secolo Vittorio Fioravanti Grasso, il poeta guida, presente alla serata con alcuni messaggi riferiti alla vecchia vicenda di fine anni ’80, ma anche alla drammaticità del Venezuela d’oggi, sconvolto da sanguinosi scontri di piazza: “Mi dispiace di non poter essere presente… Qui intanto, per una criptica coincidenza, il gallo combattente è già morto ammazzato quattordici volte, nei volti insanguinati di quattordici giovani studenti, armati soltanto di slogan e di tricolori…”. Il resto l’hanno fatto le suggestive strutture in pietra dell’Antica Lama, così risonanti di storia, di civiltà contadina e di umanità, che alle voci e ai canti hanno offerto arcaiche e profonde risonanze e alle emozioni suggestioni di complici penombre. Non poteva mancare il dopocena, improvvisato con il gusto di chi non vorrebbe che una serata così speciale dovesse mai finire. Ancora suoni e canti di Massimo e Donato, questa volta arricchiti dalla giovane chitarra classica di Nicola Antonio Staffieri, ormai, dopo il caminetto prenatalizio, diventato caro amico del Club.  A margine della serata, l'Interact Fasano ha presentato due nuove socie che vanno così ad arricchire l’affiatata compagine del Club. Si tratta di Emanuela La Torre e Ilenia Carrieri, alle quali la presidente Cristiana Mileti ha pubblicamente appuntato la spilletta, che segna l’appartenenza al Club. Benvenute! Altro momento significativo è stato dato dalla consegna, da parte del Governatore Emerito e nostro socio onorario, Chino Giuliani, al segretario Francesco Bagorda della spilla della quarta PHF. La consegna sarebbe dovuta avvenire nel corso del XVIII Congresso Distrettuale del 18 maggio 2013, ma, per un disguido la spilletta non arrivò in tempo utile. Secondo la tradizione rotariana, la conclusione della serata è stata affidata all’Assistente del Governatore, Silvano Marseglia. “È stata una serata davvero rotariana, –ha detto- che mi ha consentito di cogliere la collaborazione, l’intesa che c’è nel Club. E poi questo aspetto molto bello: l’interazione che c’è con i giovani. Credo che sia il punto qualificante ed è una cosa bellissima, un discorso davvero proiettato verso il futuro. Sono io che ringrazio voi per il piacere che mi avete dato e per l’intensità dei valori che mi avete comunicato”.